giovedì 17 dicembre 2015

 ascolto consigliato : Movimento d'Avanguardia Ermetico - Guerriero https://www.youtube.com/watch?v=C1QlT_a7LZc


Il passato dei personaggi, racconto due :


Dawidh, Patriarca del Nulla, Patriarca del Mondo






"Cos'è questo dolore? Mi sento stanco ma se chiudessi gli occhi so che non si apriranno mai più...

Le mie mani, posso vederle, sono sporche di terra e sangue... 

C'è puzza di cadavere qui, ne vedo uno, no sono due, no sono molti di più...

Hanno tutti la testa fracassata, che sia stato io ad ucciderne così tanti?

Non importa, sarò io il prossimo a cadere ; dal fianco sinistro sta sgorgando il mio sangue... ora ricordo! 
Mi ha colpito un soldato con uno stiletto poco prima che morisse, che grandissimo vigliacco, mi ha infilzato mentre un suo compagno mi attaccava..." pensò Dawidh che barcollante cercava qualcuno che lo salvasse da morte certa...

Trovò delle case, ma nessuno aprì alla vista di un uomo che bussa nel cuore di una notte d'inverno...

Non aveva più forze, non sentiva più le gambe, neve e vento lo spingevano indietro, cadde e ruzzolò in una discarica.

La sua vita era ormai al termine, le palpebre divennero pesanti come macigni...
"Una brutta morte mi ha riservato il destino, morire qui, lontano dai miei cari mentre degli estranei mi spiano in attesa che la vita svanisca..." pensò.

Gli occhi si chiusero per un istante, si riaprirono e videro  una spada, abbandonata come uno straccio vecchio...

Era una spada diversa da tutte le altre, aveva un manico corto color verde scuro ed una lama smisuratamente lunga, squilibrata e quindi difficile da maneggiare. 

In quella notte un raggio lunare fece brillare come non mai il filo di quella lama leggermente ricurva sulla punta .. 

Dawidh vide un potenziale enorme in quell'arma, capì che nelle mani giuste poteva rendersi davvero utile in battaglia, decise di metterla al sicuro dalla neve...

Fece sette respiri profondi prima di alzarsi, la strinse fra le braccia e l'adagiò sotto una tettoia, la coprì con il suo corpo come se volesse riscaldarla...

Il cuore non batteva più, poteva osservare se stesso dall'alto, alzò lo sguardo e vide delle piume d'aquila girare intorno alla sua essenza, apparve di fronte a lui un'entità sconosciuta...

"Pensavo che un paio di ali bastassero per volare, tu ne hai tre" disse Dawidh.

"Ne bastano due, le altre quattro ci servono per coprirci quando siamo al cospetto di Dio, nessuno, può vedere la Sua Luce.
Io sono Aurora, sarò la tua Spada" rispose il Serafino

"Ma io sono già morto, non potrò combattere mai più" replicò Dawidh

"Quanto sei stupido, APRI GLI OCCHI!" concluse Aurora.

Il guerriero stringeva fra le sue mani l'arma, la ferita si era chiusa, i raggi del Sole scioglievano la neve e indicarono lui la strada per tornare a casa...


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